Ieri Novamax - una società di biotecnologie basata negli Stati Uniti - ha annunciato che la sperimentazione di Fase 3 del suo "candidato vaccino" svolta in Gran Bretagna ha dimostrato una efficacia che sfiora il 90%.
Il risultato è particolarmente rilevante perché metà dei contagi riscontrati durante lo studio erano provocati dalla cosiddetta "variante inglese" del virus. Sperimentazioni analoghe sono in corso anche in Sud Africa. I risultati di questi studi sono ancora limitati alla fase 2, ma ci sono indicazioni che il candidato vaccino funzioni abbastanza bene anche con la variante sudafricana.
Questo nuovo "candidato vaccino" si distingue rispetto a tutti gli altri per l'utilizzo delle tecniche basate su nanotecnologie. In estrema sintesi, vengono prodotte le proteine spike del virus SARS-CoV-2 (solo le proteine spike e non le altri parti del virus. Successivamente si usano nanoparticelle costituite da un materiale biologicamente neutrale per "raccogliere" un certo numero di proteine creando una struttura che - geometricamente - ricorda quella del virus. Ci sono le proteine spike, ma ovviamente manca la parte del nucleo virale, quella che contiene la parte che permette al virus di replicarsi. Qui potete trovare una discussione più dettagliata di questa tecnica.
Immagine schematica del processo di aggregazione delle proteine spike intorno ad una nanoparticella. Tratto da The New York Times |
La tecnica non è nuova ed è già stata utilizzata per lo sviluppo di vaccini contro l'influenza ed altre malattie.
Concludo ricordando che quello delle nanoparticelle è il cavallo di battaglia di alcuni siti no-vax che ipotizzano che "in realtà all'interno delle nanoparticelle sarebbero nascosti dispositivi in grado di assumere il controllo delle malcapitate persone che vengono vaccinate". Il tutto nell'ambito di un "ben noto complotto mondiale". Riporto la notizia solo per completezza anche se si tratta - ovviamente - di un'idea delirante e priva di qualsiasi fondamento.
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